“Non posso nascondere sconcerto per l’atteggiamento rinunciatario dell’Europa nei confronti di quanto avviene in Venezuela. Oggi oltre 5 milioni di venezuelani vivono fuori dai confini, costretti a fuggire per fame e per repressione, cinicamente trasformate in armi di controllo del potere da parte del regime. La Banca mondiale definisce povero un individuo che guadagna circa 2 dollari al giorno, ma in Venezuela il salario minimo è di neanche la metà, con il FMI che stima al 15.000% l’inflazione per il 2020. Vorrei lanciare da quest’aula un messaggio di vicinanza e solidarietà alle centinaia di migliaia di cittadini italiani ed europei che vivono nel Venezuela di Maduro, un Paese senza acqua potabile, senza gas, senza carburante, senza industrie; senza più risorse né speranze. E quando parliamo di sanzioni ricordiamoci che il popolo venezuelano ne patisce quotidianamente una veramente pesante: questa sanzione si chiama comunismo”.
Così Paolo Borchia, europarlamentare della Lega, nel suo intervento durante la sessione plenaria del Parlamento Europeo.